Contro la Violenza di Genere e la Violenza in Genere

Informazioni
Il Settore Pensionati della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale di Padova, si impegna a fornire risorse informative e di supporto ai Pensionati Medici di Medicina Generale o a quanti siano in prossimi a diventarlo. Attraverso il nostro sito web, offriamo articoli, notizie, webinar e forum, oltre ad opportunità di proseguire nei nostri interessi. Inoltre, cerchiamo di promuovere il benessere dei medici pensionati con iniziative culturali, ricreative e formative. Scoprite come la nostra organizzazione lavora per sostenere la comunità medica in Italia.

Progetti









"Cohousing"
l Cohousing rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per gli over65 autosufficienti che desiderano vivere in un ambiente comunitario attivo e inclusivo.
Oggi più che mai, infatti, condividere spazi e risorse con persone coetanee e affini negli interessi può arricchire la vita quotidiana e favorire un invecchiamento attivo e soddisfacente.
Ci proponiamo in quest'anno di approfondire e considerare questa eventualità, anche attraverso pubblicazioni scientifiche ed esempi là dove da tempo questo sistema viene con soddisfazione adottato.
Argomento dell'anno
Che cos’è il cohousing
Sempre più spesso, oggi, si parla di rigenerazione urbana intesa come bisogno di ricostruzione dell’urbanità, della qualità della vita e delle relazioni sociali che definiscono le città e di cui risultano depauperate. Obiettivo della rigenerazione è affermarsi come approccio multi-partecipato, necessario per dare alle città non solo un aspetto nuovo a livello estetico, ma anche e soprattutto dare nuova forma ai centri abitati dal punto di vista culturale, economico e sociale, mettendo in risalto le convergenze tra socialità e sostenibilità, prestando attenzione agli aspetti ambientali. La rigenerazione urbana si potrebbe dunque definire come “rigenerazione di parti di città e sistemi urbani in coerenza con strategie comunali e intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socioeconomiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani e mediante strumenti di intervento elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e di soggetti pubblici e privati interessati9 ”, sottolineando l’importanza del coinvolgimento dei “soggetti pubblici e privati interessati” come essenziali mezzi per raggiungere l’obiettivo. È in questo ambito che gioca un ruolo rilevante il cohousing, una forma di abitazione collaborativa “caratterizzata dalla triplice esigenza della sostenibilità economica, ambientale e sociale, […] una sperimentazione capace di rinegoziare le politiche dell’abitare realizzando forme innovative di impegno sociale, partecipazione e coinvolgimento nel contesto specifico di riferimento”.
Con il termine inglese “cohousing”, traducibile con “coabitazione”, si vuole indicare una caratteristica e interessante forma di vicinato, un posto nel quale alloggi privati e spazi in comune si armonizzano e si sviluppano insieme in modo da garantire il diritto alla privacy Legge Regionale 29 Luglio 2008, n. 21, Norme per la rigenerazione urbana, Regione Puglia Bianchi F., Roberto S., Le modalità del vivere urbano. Socialità, condivisione, nuovi bisogni di abitabilità, Milano, Franco Angeli, 2016, pag. 13 da un lato e, dall’altro, attenuare il bisogno di socialità e migliorare lo sviluppo di relazioni sociali positive. La coabitazione rielabora, in chiave moderna, quelle utopie socialiste tanto care a filosofi come Charles Fourier (1772-1837) che prevedevano la fondazione di comunità ideali attraverso processi di sviluppo autonomi e dal basso (quindi valorizzazione della dimensione comunitaria e partecipazione attiva), legati ad elementi contemporanei quali indipendenza, autonomia, consapevolezza e privacy. Un cohousing, infatti, è qualcosa di più di un normale condominio dove ogni nucleo familiare è trincerato nel proprio appartamento e rappresenta, potenzialmente, “una valida soluzione contro la crescente atomizzazione e solitudine delle nostre grandi città11”. Questo progetto di vita, infatti, è nato come risposta alla disgregazione delle reti familiari e sociali tradizionali, alla diffusione di politiche neoliberali e alla conseguente privatizzazione o mercatizzazione dei servizi pubblici, alla ridefinizione dei cittadini in quanto consumatori, ed è un’alternativa alla competizione come caratteristica principale delle relazioni umane. Non a caso, queste proposte abitative sono situate spesso in contesti urbani o semi urbani, cioè in città che da un lato attirano un crescente numero di abitanti catalizzati dalle concrete occasioni offerte, ma dall’altro spaventano per le difficoltà costanti con le quali bisogna misurarsi per vivere, in contesti dove aumenta la competizione e la perdita di coesione sociale, dove diventa non sostenibile vivere, né dal punto di vista ambientale né sociale. Precarietà, flessibilità lavorativa, perdita di sicurezza sociale nella propria comunità, restano i problemi principali ai quali si affianca la crescente speculazione edilizia